I Bed and Breakfast, sono strutture turistiche sempre più diffuse in tutto il mondo. In molti paesi esistono norme e regolamenti specifici che disciplinano il loro funzionamento. In questo articolo, esploreremo le principali norme e regolamenti sui B&B.
In Italia, il funzionamento dei B&B è regolamentato dalla legge 29 marzo 2001, n. 135, che stabilisce che il Bed and Breakfast deve essere considerato un’attività di ospitalità a carattere familiare. Ciò significa che il proprietario del B&B deve offrire ai propri ospiti un’accoglienza e un trattamento simile a quello che si avrebbe in famiglia.
In molti paesi, è obbligatorio registrare il B&B presso le autorità locali. In Italia, ad esempio, il B&B deve essere registrato presso il Comune in cui è situato. Inoltre si deve ottenere un certificato di agibilità e rispettare le norme igieniche e sanitarie previste dalle leggi locali.
In Italia è richiesta l’assicurazione per la responsabilità civile. Questa assicurazione protegge il proprietario del B&B in caso di danni causati agli ospiti o alle loro proprietà.
Quali sono I regimi fiscali più convenienti per i B&B in italia
Nel nostro Paese, esistono diversi regimi fiscali applicabili alle attività di Bed and Breakfast (B&B), tra i quali i più convenienti sono:
- Regime forfettario: questo regime fiscale è riservato a coloro che svolgono attività commerciali, artigianali o professionali e che hanno un fatturato annuo fino a 85.000 euro. Il vantaggio di questo regime è che l’imprenditore paga una tassa fissa annuale del 15% del suo reddito lordo, senza dover applicare l’IVA. Tuttavia, questo regime prevede alcune limitazioni e non è applicabile a tutte le attività.
- Regime agevolato: il regime agevolato è applicabile alle piccole imprese che svolgono attività turistiche e ricettive, come i B&B. Questo regime prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva del 10% sul reddito prodotto dall’attività, con un limite massimo di 100.000 euro di fatturato annuo. In questo caso, l’imprenditore non deve applicare l’IVA sulle fatture emesse.
- Regime ordinario: il regime ordinario prevede l’applicazione dell’IVA sulle fatture emesse e il calcolo delle imposte sul reddito in base alla normativa fiscale generale. Tuttavia, questo regime prevede maggiori adempimenti fiscali e contabili rispetto ai regimi forfettario e agevolato.
Un’altra considerazione importante per capire qual è il regime fiscale più conveniente è sapere se sarà un’attività imprenditoriale o occasionale.
Aprire un B&B come attività occasionale
Se l’attività che intendi aprire viene svolta in maniera saltuaria e occasionale e, quindi, non in forma imprenditoriale e senza l’organizzazione dei mezzi tipici di un’attività professionale l’esercizio di un bed and breakfast potrà essere avviato senza necessariamente aprire la partita Iva. I guadagni saranno quindi tassati come “redditi diversi” derivanti da attività commerciale non esercitata abitualmente. Il tuo reddito verrà calcolato sommando le ricevute rilasciate, meno le spese inerenti all’attività documentate attraverso ricevute o fatture fiscali.
Aprire un B&B come attività imprenditoriale
Se il reddito del tuo B&B dovesse superare determinate soglie non può essere più considerata attività occasionale e diventa necessario aprire partita Iva e scegliere il regime fiscale più vantaggioso. In questo caso, tra quelli presentati precedentemente, se il tuo reddito rimane al di sotto degli 85.000 euro l’anno, il regime forfettario risulta essere la soluzione più adatta e conveniente per due semplici motivi:
- per questa attività l’Agenzia delle Entrate ha previsto un coefficiente basso di redditività (pari al 40%); i proprietari che danno in locazione B&B non devono versare i contributi fissi obbligatori all’INPS, ma solo quelli variabili in base al reddito.
- Per le attività di B&B (con codice ATECO 55.20.51) che scelgono il regime forfettario, è prevista un’imposta sostitutiva del 15% sul reddito imponibile netto.
Per accedere a questa riduzione, bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:
- Il titolare dell’attività non deve aver svolto, nei tre anni precedenti dell’inizio dell’attività, attività d’impresa anche in forma associata o familiare;
- La nuova attività non deve essere una continuazione di un’attività precedentemente svolta sia sotto forma di lavoro autonomo che dipendente;
- Se un’attività già avviata viene rilevata da un altro soggetto, è necessario verificare che gli incassi generati l’anno precedente dall’attività siano congrui con quelli richiesti per aderire al Regime forfettario.
- Oltre all’imposta sostitutiva, occorre versare all’INPS i contributi calcolati con un’aliquota del 24,09% (da applicare sempre sul 40% del reddito imponibile lordo).
In ogni caso, è consigliabile rivolgersi a un commercialista o un esperto in materia fiscale per valutare quale regime fiscale sia più conveniente per la propria attività di B&B, in base alle proprie specifiche esigenze e caratteristiche.
Cosa serve per aprire un B&B: requisiti e documenti
In Italia i regolamenti possono cambiare da regione a regione, ma in tutti i casi, è necessario:
- compilare la modulistica per la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che va richiesta presso lo sportello SUAP del Comune di pertinenza. Anche in questo caso la documentazione da allegare può variare da regione a regione. Solitamente vengono richieste la planimetria dell’abitazione, il contratto di proprietà (o di comodato d’uso), copia della polizza di assicurazione di responsabilità civile a favore degli ospiti.
- produrre la documentazione necessaria presso gli Uffici Turistici per la classificazione della struttura.
- comunicare, di volta in volta, la presenza degli ospiti alle Autorità di Pubblica Sicurezza usando le apposite procedure (iscrizione al portale Alloggiati Web per la comunicazione dei dati degli ospiti e l’inoltro in tempo reale alla Questura).
Per essere in regola con la tua attività gli alloggi devono essere in regola con i requisiti urbanistico-edilizi, igienico-sanitari e conformi alle norme di sicurezza degli impianti elettrici, a gas e di riscaldamento. Oltre al numero di stanze e posti letto, la disciplina definisce anche la metratura minima richiesta per le camere che deve essere 14 mq per la camera doppia, 8 mq per la singola.
In un B&B la pulizia quotidiana degli ambienti e il cambio di biancheria sono sempre a carico del proprietario.
Per quello che riguarda i bagni in camera, solo alcune regioni ne rendono obbligatoria la presenza (anche se è comunque altamente consigliabile) in base al numero di camere e/o posti letto.
Per quello che riguarda il servizio colazione, in generale un B&B, deve sempre includere un’offerta di cibi e bevande preconfezionati e non manipolati. Alcune regioni offrono maggiore flessibilità per i gestori includendo la possibilità di offrire cibi tipici della tradizione locale (torte o altri dolci tradizionali), “elaborati con l’attenzione domestica normalmente in uso nel nucleo familiare del gestore”. È fatto comunque obbligo comunicare gli ingredienti utilizzati durante la preparazione dei prodotti e chiedere informazioni agli ospiti su eventuali intolleranze o allergie verso determinati alimenti.
Gli investimenti e le agevolazioni per aprire un B&B
L’investimento iniziale per questo genere di attività può oscillare dai 30.000 ai 40.000 euro. Ai costi delle pratiche burocratiche e consulenze si dovranno aggiungere quelli relativi agli interventi di ristrutturazione, agli arredi delle camere, dei bagni e degli spazi comuni, fino ad arrivare ai costi per le attività di promozione del B&B.
Per avviare la tua attività di B&B puoi accedere a finanziamenti e contributi a fondo perduto dedicati nello specifico al settore turistico-ricettivo.
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Conclusioni
In conclusione, i Bed and Breakfast sono strutture turistiche sempre più diffuse in tutto il mondo, ma il loro funzionamento è regolamentato da norme e regolamenti specifici. Il rispetto di queste regole è fondamentale per garantire la sicurezza e il comfort degli ospiti e per evitare eventuali sanzioni da parte delle autorità competenti.
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